Psicologia Biotransazionale

Quadro di riferimento della Psicologia Biotransazionale:
Il riferimento clinico è la Fisiopatologia Biotransazionale (FBT), applicazione in ambito clinico della Teoria dei Sistemi Complessi Articolari Chiusi (Scac) messa a punto da G. F. Brunelli (1934-2004), medico, già dagli anni '60.

Le tecniche messe a punto da G. F. Brunelli e collaboratori, hanno come scopo il ripristino dell'equilibrio corporeo articolare individuale.

Questo equilibrio corporeo è unico e specifico per ciascun individuo, sia nella sua espressione che nelle sue forme di connessione che deve essere coerente ed integrata anche nel piano cognitivo e verbale. L'equilibrio di cui stiamo parlando non è fisso e trovato una volta per tutte, ma è un movimento intorno ad un punto di equilibrio. Si tratta quindi più di apprendere un metodo per gestire la propria oscillazione intorno al punto di equilibrio che non di raggiungere uno stato dato una volta per tutte, cosa peraltro impossibile al vivente.

L'espressione concreta della condizione di salute psicofisica di un individuo consiste allora in questo equilibrio, che è frutto del movimento di connessione articolare, equilibrio del Sé (corpo), e della sua integrazione con l'Io Culturale (verbale).

"... tutto deve mirare ad aprire una strada al sottosistema escluso che è il progetto: bisogna liberare il progetto e permettergli un espressione adeguata... In terapia tutto si riassume nell'aprire una comunicazione...".
"... l'uomo è un animale culturale o meglio un animale con un Io Culturale e, poiché la natura non si può abolire, il segreto è darsi una "buona cultura", cioè trovare una soluzione ai grandi problemi della comunicazione analogico-digitale. Nella tribù si salvaguardava la natura dell'uomo, noi ci occupiamo di tutto tranne che della natura umana. Usciti da una struttura tribale abbiamo un sacco di valenze di legame, intrinseco ed estrinseco, libere...".

(G. F. Brunelli, Lezioni, Scuola Fisiopatologia BioTransazionale, 1996).

Esercizi Biotransazionali:
L'attività si sviluppa in due dimensioni: quella degli esercizi e quella della verbalizzazione.

Esercizi: è una attività psicocorporea volta al recupero della naturale coordinazione ventilatoria, e di lunghezze e simmetrie muscolari.
Il recupero di lunghezze e simmetrie muscolari si attua attraverso la tecnica di coordinazione ventilatoria integrata con esercizi in sforzo isometrico statici e dinamici, ed esercizi di coordinazione motoria su minimo tono posturale, la cui logica di movimento fa riferimento alla pratica del Tai Chi Chuan (cinque forme).
Possono venire utilizzate a scopo propedeutico anche tecniche di autostimolazione connettivale, miofasciale e dermica.
Se il caso lo richiede, possono essere consigliate sedute di agopuntura e/o digitopressione con i medici e gli operatori che operano secondo la Terapia Biotransazionale.

Verbalizzazione: il linguaggio utilizzato per leggere e interpretare le dinamiche psicocorporee, e per favorirne l'integrazione, è quello di matrice psicoanalitica. Il terapeuta  favorisce l'esperienza propriocettiva, la sua espressione ed elaborazione e la presa di consapevolezza dei vissuti, problematiche e opportunità, che da questa possano emergere.

Come si svolge l'attività:
La frequenza degli incontri individuali è settimanale, la durata è di circa novanta minuti, ed è consigliato un impegno per la pratica quotidiana personale.
Agli incontri individuali può seguire, col procedere del lavoro, un'attività di gruppo.

  • Immagine: Kylix di Dioniso che solca il mare, ca 530 a.C., di Exekia, Staatliche Antikensammlungen, Monaco.